giovedì 26 giugno 2014

Le convenzioni della società moderna.




 "Sei brutta", "Sei grassa". 
Gli insulti che si sentono più spesso ormai sono questi.
Viviamo in un mondo in cui per essere perfette bisogna essere anoressiche, avere una quinta e usare quintali di fondo tinta ogni giorno. E chi se ne frega se non sai la tabellina del 9! Non importa se non sai che letto si scrive con due 't'. Nessuno ti chiederà se hai fatto la scuola, se ti sei diplomato o laureato.  L'importante è apparire "figa" e il resto viene da sé. Sembra tutto assurdo, tutto surreale. 
Si sente parlare di ragazze che si uccidono perché non riescono a dimagrire, o che non mangiano perché si sono sentite dire che sono grasse.
Ma cosa vuol dire brutta? E cosa vuol dire grassa?
Perché pesare 70kg dovrebbe essere peggiore che pesarne 35? Chi l'ha deciso? 
Perché noi crediamo ancora alle convenzioni che ci vengono imposte dalla società? 
È tutto soggettivo
Le persone devono imparare a capire che grassa non è sinonimo di brutta o imperfetta, devono capire che non esiste bruttezza e non esiste perfezione comune. 
Nessuno dovrebbe poter decidere uno standard di perfezione, ma dovremmo essere noi a decidere il nostro standard, dovremmo essere padroni della nostra concezione di perfetto. Dovremmo essere noi a decidere cosa va bene e cosa va male.
Nella società di oggi, ormai, sono tutti fermamente convinti che il difetto più grande di una persona sia essere grassa, brutta. A chi importa se sei stupida, vanitosa, ipocrita, pazza o acida se hai la pancia piatta, le gambe che sembrano due stuzzicadenti, un reggiseno push-up e un bel culo? 
È più importante apparire belle o essere belle? È più importante laurearsi o sapersi mettere l'eye-liner alla perfezione? 
Smettiamola di credere che magro sia sinonimo di bello, smettiamola di piangere per qualche chilo in più, viviamo con il sorriso, liberiamoci dalle ansie.
Nessuno l'ha deciso, non è scritto da nessuna parte e quindi scriviamolo noi: tutto è soggettivo. Smettiamola di permettere alla società di comandare i nostri gusti come se fossimo delle marionette, smettiamola di credere a tutto. 
Iniziamo a guardare oltre all'aspetto fisico, iniziamo a giudicare una persona dal carattere, non dall'aspetto. Smettiamola con i pregiudizi.
Prima di dire che una persona è grassa, e quindi brutta, ci sono miliardi di altre cose da dire, miliardi di altre caratteristiche da analizzare, e, sopratutto, c'è da riflettere sul fatto che grassa non è una cosa negativa.
È ovvio che ci sarà sempre chi preferirà le modelle pelle ed ossa, e chi preferirà le ragazze più in carne. Ma la ragazza più in carne non dovrà mai sentirsi inferiore o meno bella della modella pelle ed ossa. E la modella pelle ed ossa non avrà mai il diritto di ritenersi superiore alla ragazza in carne.
È solo una questione di punti di vista. 
Si tratta solo di riuscire ad andare oltre ai limiti che ci vengono posti. Si tratta di pensare con la propria testa, e non con la testa che la società ci impone di avere.


«C’è troppa pressione sulle persone. C’è chi ci guarda e si paragona a qualcosa che non esiste, a photoshop. I media rifiutano di prendersi la responsabilità per quello che fanno sui giovani, ma sono stanca di sentire critici e registi rivolgersi alle donne chiamandole “grasse”. Penso che ci sia bisogno di vedere la propria bellezza, unica e naturale. Sono stanca delle diete»  Jennifer Lawrence.

Sofia.

martedì 10 giugno 2014

Estate.


Freschi frappé di frutta, passeggiate infinite, gocce di sudore, acqua, sole, pianti e risate, corse, foto. 
Baci passionali e sudati, caldo, colori, passioni, coca cola e the freddo, docce ghiacciate, ciabatte e costumi. Tranquillità, balli di gruppo, uscire di nascosto, addormentarsi e svegliarsi tardi. Alzare il volume della musica al massimo, andare in bici, giocare a palla, lavarsi con il mare e asciugarsi con il vento. Ritardi, promesse , ventilatori al massimo, anguria e melone, altalene e giostre. Adulti, bambini e adolescenti, sabbia, reti da pallavolo, piscine, capelli bagnati. Serate indimenticabili, stelle, nuvole, occhiaie, sorrisi, smalti e motorini.
Concerti, urla, racchettoni, zanzare e crop top. Cuffie nelle orecchie, pulmini, aerei e macchine, viaggi e promesse. Distanze accorciate, abbracci infiniti, trucco colato e sandali.
Succhi di frutta, ombrelloni, sdraio, passeggini e scarpine. Pantaloncini di jeans, la parte fresca del cuscino e il lenzuolo bianco e profumato.

L'estate.



lunedì 2 giugno 2014

Io ipse idem


Mi chiamo Sofia e ho sedici anni.
I miei capelli sono lunghi, biondi e tutti ricci, li odio e, ovviamente, li vorrei lisci.
I miei occhi sono azzurri e le mie guance sono sempre e costantemente rossissime (una "qualità" delle bionde, così dicono).
Su di me vi posso dire che non la smetto un secondo di mangiare, amo i biscotti al cioccolato e ho un rapporto di simbiosi con il mio iPhone.
Sono una ragazza abbastanza diretta, se ho un problema lo dico e amo esprimere i miei pensieri e le mie idee liberamente.
Tendenzialmente sono molto brava ad allontanare le persone da me, sono un po come una parolaccia detta troppo ad alta voce, sono amore e odio, buio e luce, acidità e dolcezza, instagram, twitter, facebook e youtube. Sono pianti e risate, sono sveglia, ma ho sempre sonno. Cambio il mio umore molto facilmente, sono sempre da scoprire. Sono maglioni larghi, vans e cuffie nelle orecchie.
Sono l'ultima sigaretta del pacchetto, mi stresso facilmente e quando non è giornata ti conviene non parlarmi affatto. Non porto una quarta, ma non me ne lamento.
Odio i miei capelli, le mie borse sotto gli occhi, odio le mie unghie e il mio vizio di mangiarle. Odio gli specchi, perché preferisco non vedermi, odio la Domenica perché poi c'è il Lunedì. So fregarmene di tutto, ma spesso non lo faccio.
Piango solo nelle situazioni in cui sarebbe meglio non piangere e, spesso, senza rendermene conto, urlo cose che non dovrei urlare.
Sono la musica a tutto volume che fa tremare i muri della stanza, sono discinetica da pazzi e rompo sempre tutto.
Mi faccio sempre mille docce perché adoro il profumo di pulito.
Amo la primavera e l'estate, il sole e i fiori. Amo sentirmi libera, amo il venticello fresco al mare d'estate, amo tuffarmi tra le onde e mangiare il gelato.
Amo stare sotto le coperte d'inverno con un cappuccino caldo, amo il mio pc e il mio fidanzato. Amo ridere e stare in mezzo alla gente, scherzare e raccontare di me.
È difficile che ti dimostri dell'affetto, e se lo faccio è perché ti voglio bene davvero.
Il mio colore preferito è il verde, ma in realtà amo tutti i colori, senza distinzione. Il mio animale preferito è l'unicorno, sembra stupido, ma lo adoro perché mi piace credere in qualcosa di impossibile.
Da bambina ho sempre voluto fare la cantante, ma purtroppo madre natura mi ha voluto dare i capelli biondi invece di una bella voce (cosa che chiaramente avrei preferito), così ho deciso che da grande voglio lavorare nel mondo della comunicazione, anche se precisamente non so in che campo.


Questo su di me è un po' tutto, non ho più idee, ne parole per concludere questa descrizione.
Se avete delle domande non esitate a farmele.
Sofia.