"Sei brutta", "Sei grassa".
Gli insulti che si sentono più spesso ormai sono questi.
Viviamo in un mondo in cui per essere perfette bisogna essere anoressiche, avere una quinta e usare quintali di fondo tinta ogni giorno. E chi se ne frega se non sai la tabellina del 9! Non importa se non sai che letto si scrive con due 't'. Nessuno ti chiederà se hai fatto la scuola, se ti sei diplomato o laureato. L'importante è apparire "figa" e il resto viene da sé. Sembra tutto assurdo, tutto surreale.
Si sente parlare di ragazze che si uccidono perché non riescono a dimagrire, o che non mangiano perché si sono sentite dire che sono grasse.
Ma cosa vuol dire brutta? E cosa vuol dire grassa?
Perché pesare 70kg dovrebbe essere peggiore che pesarne 35? Chi l'ha deciso?
Perché noi crediamo ancora alle convenzioni che ci vengono imposte dalla società?
È tutto soggettivo.
Le persone devono imparare a capire che grassa non è sinonimo di brutta o imperfetta, devono capire che non esiste bruttezza e non esiste perfezione comune.
Nessuno dovrebbe poter decidere uno standard di perfezione, ma dovremmo essere noi a decidere il nostro standard, dovremmo essere padroni della nostra concezione di perfetto. Dovremmo essere noi a decidere cosa va bene e cosa va male.
Nella società di oggi, ormai, sono tutti fermamente convinti che il difetto più grande di una persona sia essere grassa, brutta. A chi importa se sei stupida, vanitosa, ipocrita, pazza o acida se hai la pancia piatta, le gambe che sembrano due stuzzicadenti, un reggiseno push-up e un bel culo?
È più importante apparire belle o essere belle? È più importante laurearsi o sapersi mettere l'eye-liner alla perfezione?
Smettiamola di credere che magro sia sinonimo di bello, smettiamola di piangere per qualche chilo in più, viviamo con il sorriso, liberiamoci dalle ansie.
Nessuno l'ha deciso, non è scritto da nessuna parte e quindi scriviamolo noi: tutto è soggettivo. Smettiamola di permettere alla società di comandare i nostri gusti come se fossimo delle marionette, smettiamola di credere a tutto.
Iniziamo a guardare oltre all'aspetto fisico, iniziamo a giudicare una persona dal carattere, non dall'aspetto. Smettiamola con i pregiudizi.
Prima di dire che una persona è grassa, e quindi brutta, ci sono miliardi di altre cose da dire, miliardi di altre caratteristiche da analizzare, e, sopratutto, c'è da riflettere sul fatto che grassa non è una cosa negativa.
Iniziamo a guardare oltre all'aspetto fisico, iniziamo a giudicare una persona dal carattere, non dall'aspetto. Smettiamola con i pregiudizi.
Prima di dire che una persona è grassa, e quindi brutta, ci sono miliardi di altre cose da dire, miliardi di altre caratteristiche da analizzare, e, sopratutto, c'è da riflettere sul fatto che grassa non è una cosa negativa.
È ovvio che ci sarà sempre chi preferirà le modelle pelle ed ossa, e chi preferirà le ragazze più in carne. Ma la ragazza più in carne non dovrà mai sentirsi inferiore o meno bella della modella pelle ed ossa. E la modella pelle ed ossa non avrà mai il diritto di ritenersi superiore alla ragazza in carne.
È solo una questione di punti di vista.
Si tratta solo di riuscire ad andare oltre ai limiti che ci vengono posti. Si tratta di pensare con la propria testa, e non con la testa che la società ci impone di avere.
È solo una questione di punti di vista.
Si tratta solo di riuscire ad andare oltre ai limiti che ci vengono posti. Si tratta di pensare con la propria testa, e non con la testa che la società ci impone di avere.
«C’è troppa pressione sulle persone. C’è chi ci guarda e si paragona a qualcosa che non esiste, a photoshop. I media rifiutano di prendersi la responsabilità per quello che fanno sui giovani, ma sono stanca di sentire critici e registi rivolgersi alle donne chiamandole “grasse”. Penso che ci sia bisogno di vedere la propria bellezza, unica e naturale. Sono stanca delle diete» Jennifer Lawrence.
Sofia.
Sofia.